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Nel 1978 la Legge 180, più nota come Legge Basaglia, decretava la chiusura dei manicomi: era la risposta politica alla drammatica situazione degli ospedali psichiatrici italiani. A partire dai primi anni Sessanta, Franco Basaglia - da direttore dei manicomi di Gorizia, Parma e Trieste - si era inserito in quella fase di riforme con una novità: il racconto di quanto accadeva lì dentro. Trasformando in prassi quanto andava affermando Foucault, Basaglia liberava i malati di mente dalle gabbie e dalle camicie di forza, rompeva i muri di cinta e li metteva in comunicazione con l'esterno. In tal modo attivava un originale meccanismo narrativo che raccontava e mostrava, in una sorta di opera collettiva, i luoghi del manicomio e i "matti" che lo abitavano. Scrittori, giornalisti, fotografi, architetti, registi, attori e personaggi della cultura hanno partecipato raccogliendo quella storia e narrandola a loro volta. Questo libro presenta il contesto italiano in cui tutto questo si è potuto realizzare e gli autori che hanno partecipato, e continuano a farlo, al racconto degli spazi invisibili del manicomio.